Caos nella stazione a Budapest (Afp)
Traffico sospeso martedì nella stazione ferroviaria di Budapest che è stata chiusa a causa dell’arrivo di treni con a bordo centinaia di migranti diretti verso Austria e Germania. «Nessun treno arriverà o partirà dalla stazione di Keleti fino a nuovo ordine - è stato il messaggio diffuso con gli altoparlanti - Chiediamo a tutti di andare via». Nel primo pomeriggio, poi, la polizia ha anche sgomberato la piazza davanti alla stazione usando i gas lacrimogeni contro le centinaia di migranti che si erano accalcati nella speranza di poter partire. Il portavoce del governo, cui è stato chiesto perché la stazione sia stata chiusa, ha risposto che il governo di Budapest sta cercando di «applicare la normativa Ue, che richiede agli extracomunitari che vogliano muoversi all’interno dell’area Schengen di avere un passaporto e un visto».
Possibile solo il traffico locale
La notizia della chiusura della stazione era stata diffusa, anche via social, dalla compagnia di trasporti di Budapest Bkk. La stazione Keleti si trova nella zona est della città e centinaia di migranti sono in attesa. L’Ungheria ha poi riaperto la principale stazione ferroviaria di Budapest al traffico locale - bloccato per circa un’ora - ma non ha permesso ai migranti l’accesso. Secondo i media, i treni sono stati fermati nelle piccole stazioni della periferia e deviati. I migranti arrivati in Ungheria sono passati dalla rotta dei Balcani, attraverso la Turchia, il Mar Egeo e la Grecia, la Macedonia e la Serbia, riuscendo a entrare nel paese nonostante una barriera di 175 chilometri costruita nel mese di agosto lungo il confine con la Serbia.
Lunedì già 2 mila persone arrivate a Monaco Di Baviera
Sempre da Budapest, lunedì, erano già partiti centinaia di rifugiati verso Vienna e Berlino: dopo lo stop dei controlli della polizia in Ungheria, nelle ultime 24-30 ore sono arrivati a Monaco di Baviera fra i 2000 e i 2200 migranti . Martedì in Ungheria non sono mancate le proteste. I migranti fermi alla stazione di Budapest vogliono partire e alcuni gridano: «Germania, Germania».
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Emergenza migranti, chiusa la stazione di Budapest
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3650 migranti in treno a Vienna: «Merkel chiarisca»
L’emergenza sta investendo praticamente tutti i paesi dell’est europeo e non solo. Lunedì 3.650 migranti sono arrivati in treno a Vienna: mai così tanti in un solo giorno dall’inizio dell’anno, ha spiegato la polizia austriaca, dopo che quella ungherese ha lasciato salire sui treni i profughi. «Stiamo cercando di verificare quanti di loro siano richiedenti asilo», ha riferito il portavoce della polizia, Patrick Maierhofer. E proprio il ministro dell’Interno dell’Austria, Johanna Mikl-Leitner, ha chiesto alla Germania di chiarire la sua posizione sulle regole europee relative all’asilo in modo che ai rifugiati in Ungheria non vengano date false speranze. «Ci sono rumors secondo i quali la Germania sta addirittura mandando treni a Budapest per prendere i rifugiati. La cosa più importante è che la Germania informi i rifugiati in Ungheria che gli accordi di Dublino non sono stati sospesi», ha detto la ministra austriaca. Ad agosto Berlino ha indicato che avrebbe dato uno status speciale ai rifugiati siriani, suscitando confusione sul se siano ancora in vigore i cosiddetti accordi di Dublino, in base ai quali i migranti devono chiedere asilo nel primo Paese Ue in cui arrivano.
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«Essere umani in Austria»: migliaia in piazza a Vienna. E anche la polizia sfila per i rifugiati
«Essere umani in Austria»: migliaia in piazza a Vienna. E anche la polizia sfila per i rifugiati
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Berlino: «Non ci sono corresponsabilità»
Non è tardata ad arrivare la replica di Berlino. Durante una conferenza stampa congiunta insieme al premier spagnolo Mariano Rajoy, Angela Merkel ha spiegato di non vedere «corresponsabilità» nella situazione che si sta verificando in Ungheria, dove migliaia di migranti chiedono di andare in Germania. La cancelliera ha sottolineato che le regole di Dublino in Europa valgono ancora, anche se la Germania ha annunciato che di fatto rinuncerà a mandare indietro i siriani in arrivo nel Paese. Merkel ha poi sottolineato che, per gestire l’emergenza, «abbiamo bisogno che i centri di registrazione per i migranti in Grecia e Italia vengano velocemente realizzati».
10 mila islandesi accolgono i siriani
Intanto arrivano anche notizie anche dalla lontana Islanda. Dopo che il governo di Reykjavik si era limitato ad offrire ospitalità a massimo 50 profughi siriani, oltre 10.000 islandesi si sono impegnati su Facebook ad accogliere altrettanti disperati in fuga da Damasco, martoriata da oltre 4 anni di guerra civile. A lanciare l’iniziativa è stata domenica scorsa la professoressa e scrittrice Bryndis Bjorgvinsdottir. L’iniziativa, che ha raccolto un immediato successo, ha spinto il ministro del Welfare Eyglo Hardardottir ad aprire all’iniziativa, ricordando come, la remota isola che ha solo 330.000 abitanti, lo scorso anno ha già accolto 1.117 migranti.
1 settembre 2015 (modifica il 1 settembre 2015 | 14:52)
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