sexta-feira, 9 de abril de 2021

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Portogallo lezione all’Italia, covid sotto controllo, nasce la Silicon Valley europea in un nuovo modello di città

di Pino Nicotri
Pubblicato il 4 Aprile 2021 9:13 | Ultimo aggiornamento: 5 Aprile 2021 16:11
Portogallo (nella foto il presidente Marcelo Rebelo de Sousa) lezione all'Italia, covid sotto controllo, nasce la Silicon Valley europea.

Portogallo (nella foto il presidente Marcelo Rebelo de Sousa) lezione all’Italia, covid sotto controllo, nasce la Silicon Valley europea.

Mentre il BelPaese chiacchiera e litiga, il Portogallo ha ridotto a soli 2 o 3 i morti giornalieri da Covid-19 e ora riparte davvero. Con notevoli ambizioni. E per precauzione agli italiani in arrivo nella prima metà di aprile impone oltre al tampone anche la quarantena in casa di 14 giorni. Ma andiamo per ordine.

Senza fanfare, senza crisi di governo più o meno strumentali, senza nominare primo ministro un banchiere pubblico e affidando sì fin dallo scorso novembre la campagna vaccinale a un militare, il vice ammiraglio Henrique Gouveia e Melo, ma come coordinatore affiancato da cinque autorità civili, la pandemia da Covid-19 è stata messa sotto controllo: ormai il numero dei morti e dei nuovi infetti raramente superano i 10 casi giornalieri i primi e le poche centinaia i secondi. Negli ultimi giorni le vittime sono state solo due lunedì 29 marzo e tre il 30. Insomma, il Paese lusitano si avvia a diventare dopo l’Inghilterra il secondo Paese europeo che comincia a registrare zero morti.

Per difendere tale traguardo, il governo – memore forse del fatto che i primissimi casi di Covid-19 sono arrivati un anno fa dalla nostra  Lombardia, ha deciso che tutti gli italiani che arrivano in Portogallo dall’1 al 15 aprile oltre a dover fare il test molecolare entro le 72 ore prima della partenza dovranno anche farsi 14 giorni di quarantena in casa. Provvedimento che sarà rinnovato almeno per tutto aprile se nel BelPaese la pandemia non verrà messa davvero sotto controllo.

Insomma, non siamo alla quarantena di 40 giorni al largo del porto di New York imposta a suo tempo anche ai nostri emigranti arrivati in massa via nave, ma non è comunque un bel segno. Per la precisione, è il segno che in fatto di lotta alla attuale pandemia CERTIFICA le nostre incapacità a fronte delle altrui capacità anche di Paesi democratici europei. 

Ormai il numero dei morti e dei nuovi infetti raramente superano i 10 casi giornalieri i primi e le poche centinaia i secondi.

E così il Portogallo non solo comincia a riprendere la vita normale, ma addirittura riparte con un progetto su larga scala di un nuovo modello di città. Progetto nato nel 2019, cioè prima dell’esplodere della pandemia, per realizzare anche, ma non solo, un vero e proprio hub per il know-how tecnologico. E per competere con la California, sede della famosa e mitica Silicon Valley.

Un investimento iniziale di 800 milioni di euro permetterà la creazione di un Distretto dell’Innovazione, nell’area metropolitana della Grande Lisbona. Che attirerà aziende, professionisti nazionali e internazionali. Per un totale,  nel primo step da completare in dieci anni, di 17 mila nuovi posti di lavoro, 4.500 abitanti e 1.000 unità abitative.

Il grande progetto del Portogallo

Ci saranno inoltre un primo lotto di 250.000 metri quadri destinati ad accogliere nuove imprese e di 86.000 metri quadri per infrastrutture turistiche. A seguire, altri progetti tessere di un mosaico di più ampio respiro.


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